Breve excursus su San Lino papa: immediato successore di S.Pietro

In questa città nell’anno 18 d.C. nacque Lino , figlio di Herculanus e della matrona Claudia. Nel 40 egli si trasferì a Roma per completare gli studi accolto nella casa del patrizio Quinto Fabio; si convertì al Cristianesimo e nel 45 , sacerdote, restò a Roma alla direzione e cura dei convertiti. Quando S.Pietro ebbe a recarsi in oriente lo designò allora suo vicario. Lino compì numerosi viaggi evangelizzando paesi della Rezia e della Gallia; a Besancon, capitale dei Sequani convertì il tribuno Onesto e in quell’epoca Volterra fu forse la prima ad abbracciare la nuova fede esercitata dal concittadino.  Di nuovo a Roma, si prodigò ad assistere S.Paolo che si trovava in carcere e questi, scrivendo a Timoteo (2° lettera), lo saluta a nome degli amici Lino e Claudia, amici tra i pochi che non l’avevano ancora abbandonato. Lino battezzò poi Nazario, figlio di un alto ufficiale  delle truppe imperiali, che avviò a propagare il Cristianesimo a Milano.

            Eletto Papa su precisa indicazione dell’apostolo Pietro, si occupò dell’organizzazione in senso universale della nascente Chiesa, regolarizzando la disciplina ecclesiastica con istruzioni/prescrizioni e regole giunte sino a noi, come ad esempio la consacrazione dei Vescovi, l’obbligo alle donne di entrare in luoghi di culto con il capo coperto, l’istituzione del Pallio simbolo della giurisdizione papale. Resse la Chiesa nel periodo più cruento della persecuzione dei cristiani durante la dominazione degli imperatori: Nerone, Galba, Vitellio e Vespasiano; consacrò 12 vescovi, 18 presbiteri, diaconi e paracelsi.

            Per ordine del console Saturnino della corte imperiale fu decapitato e la sua tomba si trova nelle grotte Vaticane accanto a quella di S.Pietro.

            Di Papa Lino hanno parlato, oltre a S.Paolo, i Santi: Ireneo, Eusebio da Cesarea, Ottato Vescovo di Rilevi, Gerolamo e Agostino. Il sommo Dante Alighieri lo ricorda nel XXVII° canto del Paradiso; lo storico fiorentino Piero Bargellini lo definisce “una delle glorie più alte dell’antica città etrusca che ha dato i natali alla Chiesa: il secondo Vicario di Cristo”. Il Cardinale R.C.Rossi, prefetto della concistoriale che fu Vescovo di Volterra, costituì la “Pia Unione Missionaria S.Lino”.

            In suo onore sono state dedicate chiese a Milano e S.Nazaro; una cappella a Roma nel quartiere di Prima Valle; nel Trentino a Calavano; in Francia a Besancon; a Volterra nel seminario vescovile, mentre portano il suo nome una via del centro storico, scuola, asili, palestre. Statue, dipinti e bassorilievi risalenti a lontani secoli ornano la città. A Roma nella basilica di S.Paolo fuori le mura si ammira il medaglione in mosaico raffigurante il Papa S.Lino dal quale inizia la lunga serie di tutti i pontefici sino all’attuale vivente. Alcuni frammenti delle ossa del Santo volterrano sono custoditi in reliquiario nella Segreteria Apostolica in Roma; altri, donati da Urbano VIII° (Barberini) alla fine dei lavori della basilica vaticana a Volterra, sono inseriti in un prezioso busto argenteo posto sull’altare maggiore della cattedrale.

            Nei giorni 25 e 26 agosto 1857, in occasione della sua presenza a Volterra, Pio IX° lo proclamò patrono principale della città e dell’antica Diocesi; mentre Giovanni Paolo II°, durante la sua visita pastorale del 23 settembre 1989 (giorno ricorrente la festa di S.Lino) percorse a piedi le vie della città e si recò a pregare nella chiesa dedicata al Papa volterrano, sorta sulla casa in cui era nato. Memorabili le solenni parole pronunciate dal Sommo Pontefice durante la Messa:

                        -“Desideriamo venerare oggi in modo particolare S.Lino (v. foto), questo Vescovo di Roma, primo dopo l’apostolo Pietro e patrono della vostra Diocesi. Oggi, essendo concesso a me, lontano successore di Pietro nella sede romana, di celebrare l’Eucarestia in mezzo a voi, desidero venerare insieme a voi il Santo martire Lino; lo faccio con una commozione particolare”.-

            Da questa succinta descrizione si ravvisa il caso di poter sottolineare che di nessun pontefice del I° sec.d.C. si hanno così ampie, documentate testimonianze storiche come sul volterrano S.Lino.

                                           Mario Canessa