“Il
cioccolato
è
divino,
morbido,
sensuale,
profondo.
Nero,
sontuoso,
gratificante,
forte,
denso,
cremoso,
seducente,
suggestivo,
ricco,
eccessivo,
setoso,
lussuoso,
celestiale……
Il
cioccolato
è
rovina
,
fortuna,
piacere,
amore,
estasi,
fantasia……….
Il
cioccolato
ci
rende
perversi,
risveglia
in
noi
il
senso
di
colpevolezza,
ci
spinge
al
peccato,
ci
dona
la
salute
e
infine
ci
rende
raffinati
e
felici
al
tempo
stesso”.
Questo
è
ciò
che
dice
Elaine
Sherman
scrittrice
americana,
di
quel
nettare
chiamato
cioccolato.
Molti
non
sanno
che
il
cacao
è
il
seme
da
cui
si
estrae
la
cioccolata,
fu
scoperto
dagli
Atzechi,
e
fu
portato
in
Europa
intorno
al
1500
dallo
spagnolo
Hernan
Cortes.
Molti
anni
dopo
fu
un
matrimonio
illustre
fra
Caterina,
figlia
di
Filippo
II
di
Spagna
,
con
il
duca
Carlo
Emanuele
I
a
far
si
che
la
cioccolata
entrasse
nei
salotti
bene
del
capoluogo
subalpino.
Dal
Risorgimento
all’Unità
d’Italia,
ci
fu
una
figura
a
rappresentare
il
popolano
piemontese,
il
burattino
GIANDUIA,
il
nome
deriva
dal
contadino
che
lo
creò,
che
poi
nelle
grandi
feste
di
carnevale
nella
città
di
Torino,
da
marionetta
diventò
un
personaggio
vero.
Nel
1865
nacque
una
novità
dolciaria
:
un
cioccolatino
a
forma
di
barchetta
nella
quale
una
parte
di
cacao
era
sostituita
da
nocciole
piemontesi
,
a
cui
diedero
il
nome
di
GIANDUIOTTO
ricordando
la
marionetta
Gianduia,
prodotta
dalla
Caffarel-Procher
,
e
l’altra
grande
novità
fù
che
il
cioccolatino
era
per
la
prima
volta
ricoperto
con
dorate
carte
stagnole
e
quindi
fece
la
sua
prima
apparizione
il
cioccolatino
incartato.
Una
delle
novità
importanti
che
riguardano
il
cioccolato
è
che
a
differenza
di
quel
che
si
pensa,
è
stato
scientificamente
dimostrato
che
non
è
fonte
di
brufoli,
mal
di
fegato
e
aumento
del
peso,
ma
consumato
con
moderazione
fa
bene
al
cuore,
al
cervello,
ai
cinque
sensi
e
alla
tosse,
il
segreto
sta
soprattutto
in
una
sostanza
contenuta,
chiamata
TEOBROMINA,
stimolante
del
sistema
nervoso
centrale.
Anche
il
cioccolato
come
il
vino,
l’olio
e
molti
altri
alimenti
va
degustato,
innanzitutto
bisogna
osservare
l’aspetto,
che
deve
essere
lucido
e
senza
macchia,
il
suo
profumo
deve
essere
prevalentemente
all’aroma
di
cacao,
se
invece
sa
di
bruciato
o
medicinale
è
di
scarsa
qualità.
Al
tatto
deve
essere
setoso
e
compatto.
Abbiamo
intervistato
per
voi
un
dirigente
di
una
nota
industria
di
cioccolato.
Salvatore
Minniti
nella
sua
azienda,
dopo
anni
di
studio
e
progettazione,
ha
lanciato
sul
mercato
il
cioccolato
biologico
un
progetto
equo
solidale
concreto
e
limpidamente
documentato,
che
affianca
la
lavorazione
di
uno
dei
migliori
cioccolati
fondenti
al
mondo:
la
linea
Domori.
Oggi
il
sig.
Minniti
sta
lanciando
sul
mercato
una
linea
di
degustazione,
per
la
gioia
dei
golosi
e
non,
con
molte
sorprese
per
il
palato,
perché
ci
spiega
che
“il
cioccolato
si
gusta
non
si
mangia”.