RUBRICA:CURIOSITA’ DEL PASSATO
Gli uomini primitivi non usavano lavarsi ed emanavano odori nauseabondi
IGIENE
PERSONALE
NEI
SECOLI
I Romani, amanti dell’igiene, costruirono terme ovunque
A
cura
di
PIETRO
GIUNTA
L’acqua, elemento essenziale per la vita, simbolo di purezza, diviene strumento per l’igiene solo a partire da pochi secoli fa. Gli uomini primitivi, infatti, non usavano lavarsi ed emanavano odori nauseabondi per cercare di essere evitati dagli animali predatori. Più tardi i Romani, grandi amanti dell’igiene, si scandalizzavano talmente dal cattivo odore delle razze che soggiogavano, che costruirono terme ovunque. Una delle caratteristiche peculiari della psicologia romana fu la preoccupazione per le norme igieniche allo scopo di formare buoni soldati e proteggere la salute di tutti i cittadini.
I Romani erano soliti bagnarsi nel Tevere fin dai primi tempi dopo la fondazione della città; i lavaggi quotidiani si limitavano a braccia e gambe, mentre ogni nove giorni circa era lavato tutto il corpo.
In Oriente invece si riteneva che i bagni profumati potessero servire ad attrarre gli spiriti buoni e a ottenere amore e felicità. In particolare in Giappone il rituale del bagno è uno dei fenomeni culturali più antichi del Paese. I “sentos”, in italiano “bagni pubblici”, risalgono all’ottavo secolo ed erano parte integrante delle attività che si svolgevano in un tempio buddista.
Al contrario in Occidente, con il diffondersi del Cristianesimo, il bagno venne invece considerato sacrilego tanto che i primi fedeli serbavano un certo orgoglio nel non lavarsi, anche perché l’igiene personale presuppone la vista e il contatto con parti del corpo e quindi espone a rischi morali.
Nel Medioevo sembra che le persone si lavassero la faccia ogni mattina ma non si fa mai riferimento a bagni completi.
Per lunghi secoli la medicina ha attribuito all’acqua il potere di aprire i pori e quindi di dare il via alle infezioni dall’esterno.
Nel XVI secolo, quando la peste dilagava, fare il bagno significava debilitarsi ed esporsi al rischio del contagio. Non si dovevano lavare nemmeno i bambini! La pulizia si limitava soltanto al cambio dei vestiti perché secondo le credenze di allora una camicia pulita equivaleva a un bagno. Ancora nel ‘700 si sosteneva che fare il bagno potesse causare sterilità, aborti e provocare l’amenorrea, cioè la mancanza di mestruazioni. Per questo motivo per molto tempo alle donne è stato consigliato di lavarsi pochissimo. A questo c’è da accostare poi il fatto che l’igiene femminile era un parametro per dare giudizi sulla moralità delle donne: se sporche erano oneste, se pulite certamente prostitute. Queste teorie non risparmiavano neppure i nobili e gli aristocratici: anche alcune regine si vantavano di fare il bagno ogni tre mesi, ma solo se ne avevano bisogno. Si rendeva quindi necessario un uso abbondante di profumi.
In Italia fino agli anni cinquanta fare il bagno era problematico per la mancanza di impianti di riscaldamento e di ambienti adatti a questo. Fra i ceti popolari l’ambiente usato era la cucina e la stessa acqua era utilizzata per il bagno di più persone. Fortunatamente, con l’arrivo dell’acqua corrente nelle case private, il bagno oggi è divenuto sempre più un segno di igiene e rispetto per sé e per gli altri. Ma ancora oggi c’è chi sostiene che lavare i capelli tutti i giorni li “indebolisce”!