TECNOLOGIA E SICUREZZA
Niente
più
password,
chiavi,
carte
magnetiche
o
microchip,
basti
solo
tu,
per
accedere
ovunque.
BIOMETRIA: IMPRONTE DIGITALI E NON SOLO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA
Ogni
individuo
è
unico
al
mondo...
A
cura
di
Roberto
Baroni
Cosa
ci
riserva
il
mondo
della
comunicazione?
Quanti
tipi
di
comunicazione
l'uomo
può
sfruttare
per
migliorare
la
vita
di
tutti
i
giorni?
La
biometria
è
una
comunicazione
un
pò
astratta
se
vogliamo,
ma
basta
mettere
una
mano
o
un
dito
su
di
un
lettore
apposito
per
leggere
la
tua
impronta,
trasmetterla
ad
un
computer
e
avere
il
consenso
per
accedere
ad
aree
fisiche
piuttosto
che
a
dati
riservati.
Voi
come
la
chiamate
questa.......
Fantascienza
?
Il
riconoscimento
biometrico
si
basa
su
un
fatto
universalmente
riconosciuto:
caratteristiche
biologiche
o
comportamentali
distinguono
una
persona
da
un'altra.
Alcuni
esempi
sono:
DNA,
pattern
della
voce,
della
retina,
topografia
della
faccia
e
impronte
digitali.
Una
caratteristica
biometrica
è
strettamente
legata
all'individuo,
non
può
essere
persa,
dimenticata,
duplicata
o
comunque
compromessa
come
può
succedere
con
PIN,
smartcard
e
password.
Esistono
varie
tipologie
di
riconoscimento
biometrico
a
seconda
delle
diverse
applicazioni:
per
esempio
esistono
lettori
d'impronta
digitale,
retina,
iride,
voce
e
viso.
Finora
confinate
nel
mondo
della
fantascienza,
le
tecnologie
biometriche
per
l'accesso
sicuro
ai
sistemi
stanno
entrando
anche
nella
routine
di
tutti
i
giorni.
Le
applicazioni
del
riconoscimento
biometrico
nel
mondo
reale,
trattandosi
di
tecnologie
ad
alta
precisione,
possono
essere
impiegate
presso
aree
dove
è
richiesto
un
alto
grado
di
sicurezza,
come
per
esempio
in
determinate
porzioni
di
edifici
o
strutture,
oppure
in
un
laboratorio
di
ricerca
e
sviluppo.
L'impiego
del
riconoscimento
biometrico
può
essere
di
sicuro
ausilio
nel
Corporate
and
Remote
Banking.
Si
può
inoltre
aumentare
la
sicurezza
durante
l'uso
di
servizi
quali
Bancomat
e
Remote
Banking
utilizzando
queste
tecnologie
nelle
Military
application,
nella
sanità
e
nei
servizi
pubblici,
quali
certificati
e
voto
elettronico,
nel
Network
and
Computer
Security,
come
accesso
a
database
e
applicazioni
critiche.
Oggi
è
possibile
l’utilizzo
della
tecnologia
biometrica
anche
per
accedere
ad
aree
fisiche
più
comuni
quali
cancelli
elettrici,
porte
e
tutte
le
automazioni
che
vanno
ad
interagire
con
l’esterno
per
qualsiasi
tipo
di
utilizzo.
Le
forme
di
riconoscimento
dell'identità
attraverso
i
sistemi
biometrici
sono
un
metodo
di
assoluta
affidabilità,
nemmeno
paragonabile
all'uso
delle
password.
In
commercio
esistono
già
diversi
prodotti:
dai
chip
per
la
scansione
delle
impronte
digitali
che
si
integrano
con
monitor
e
tastiere,
ai
mouse
corredati
di
dispositivi
che
rilevano
automaticamente
le
impronte
digitali
dei
loro
utilizzatori,
fino
alle
smart
card
che,
attraverso
appositi
lettori,
sono
in
grado
di
verificare
l'identità
dell'utente
che
si
appresta
ad
acquistare
su
un
sito
di
e-commerce
"indagando"
nel
suo
occhio
o
analizzando
il
suo
timbro
vocale.
Soltanto
dopo
che
il
server
del
sito
avrà
associato
le
informazioni
"fisiche"
dell'utente
alla
sua
identità,
darà
il
via
libera
a
procedere
nelle
fasi
successive
delle
operazioni.
L'impresa,
che
soltanto
due
anni
fa
poteva
sembrare
tanto
ambiziosa
quanto
di
difficile
realizzazione,
in
realtà
non
lo
è
per
il
semplice
motivo
che
il
rapporto
costo/utente
non
è
più
elevato
come
un
tempo
e
le
applicazioni
biometriche
non
riguardano
più
soltanto
grossi
enti
o
imprese
ma
sono
alla
portata
di
chiunque
per
qualunque
necessità.
Al
momento
gli
strumenti
più
diffusi
sono
quelli
relativi
al
riconoscimento
delle
impronte
digitali,
i
prodotti
presenti
sul
mercato
sono
però
di
due
tipologie,
alcuni
fanno
il
riconoscimento
altri
fanno
identificazione.
La
procedura
di
riconoscimento
prevede
che
la
persona
esaminata
sia
effettivamente
quella
che
dice
di
essere,
i
propri
dati
personali
vengono
quindi
confrontati
solo
con
i
propri
dati
di
riferimento
(verifica1:1).
Questo
può
avvenire
anche
semplicemente
attraverso
la
lettura
di
una
badge
o
di
una
smart
card.
Invece
la
vera
e
propria
identificazione
è
quella
dove
bisogna
effettivamente
determinare
l’identità
di
una
persona.
Nella
biometria
questo
prevede
il
confronto
dei
dati
ricevuti
in
un
preciso
momento
con
i
dati
archiviati
in
precedenza
nel
database
dello
strumento
che
permette
la
lettura
(verifica
1m).
I
metodi
di
identificazione
sono
più
user
friendly
perché
non
richiedono
alcuna
informazione
addizionale
sulla
persona
esaminata.
Esistono
principalmente
due
tipi
di
sensori
usati
nei
lettori
di
impronte
digitali,
quelli
ottici
e
quelli
capacitivi.
Quelli
ottici
fanno
effettivamente
una
scansione
dell’impronta
digitale
generando
un’immagine
di
riferimento
che
può
essere
successivamente
confrontata
con
quella
presente
in
un
database.
Quelli
capacitivi
svolgono
sostanzialmente
lo
stesso
ruolo
ma
con
minor
precisione
analizzando
esclusivamente
le
onde
elettromagnetiche
generate
dall’impronta
di
un
dito
della
persona
“ricostruendo”
la
forma
dell’impronta
in
base
a
determinati
punti
caratteristici.
Certo
i
secondi
sono
normalmente
più
economici,
ma
di
norma
sono
più
sensibili
a
fattori
esterni
che
ne
possono
inficiare
il
funzionamento.
Le
variabili
sono
tante,
a
seconda
del
tipo
di
lettore
e
della
flessibilità
dell’algoritmo
che
elabora
il
codice
prodotto
dalla
criptazione
dei
dati
dell’impronta;
può
influire
per
esempio
la
temperatura
o
l’umidità
relativa
del
dito
nel
momento
dell’identificazione
rispetto
al
momento
dell’inserimento
nel
database
delle
impronte,
piuttosto
che
la
presenza
o
meno
di
eventuali
tagli
o
abrasioni
sul
polpastrello.
La
Biometria
è
un
grande
alleato
di
chi
vuole
ambienti
sempre
più
sicuri.
Oltre
che
al
riconoscimento
delle
persone,
viene
utilizzata
in
informatica.
Ormai
per
sicurezza
intendiamo
un
intero
universo
di
cui
la
biometria
fa
parte,
e
con
cui
si
integra
su
più
livelli,
sia
quello
fisico
che
quello
informatico.
Per
approfondimenti
potete
collegarvi
al
seguente
indirizzo
internet:
http://www.biometrictechnet.com/