MINERALI
&
TURISMO
L'Isola
d’Elba:
mare,
sole
e…
minerali
A
cura
della
D.ssa
Marisa
Carrano
Un’
antica
leggenda
narra
che
quando
la
Venere
tirrenica
uscì
dalle
onde
perse
sette
gemme
dal
suo
diadema.
Nacquero
così
le
sette
isole
dell'arcipelago
toscano.L'Elba,
la
più
vicina
al
continente,
ha
una
strana
forma:
osservandola
dall'alto,
si
potrebbe
paragonarla
ad
un
pesce
che
fugge
lontano
verso
il
mare
aperto.Attraversando
l'isola,
si
può
percorrere
la
storia
millenaria
dei
suoi
abitanti:
dalle
grotte
preistoriche
agli
antichi
villaggi
di
pietra,
dalle
tracce
lasciate
dai
Liguri
alle
fornaci
etrusche.,
dalle
ville
d’
epoca
romana
ai
nuovi
centri
abitati.
Anche
gli
Arabi
nel
secolo
VIII
approdarono
sulle
sue
coste
ma
furono
sconfitti
dai
Pisani
che
edificarono,
per
fronteggiare
eventuali
nuove
invasioni,
costruzioni
difensive.
Successivamente
l'isola
divenne
un
possesso
di
Carlo
V,
della
famiglia
dei
Medici,
degli
Spagnoli,dei
Francesi
e
degli
Inglesi.
Dal
1814
al
1815
fu
dominio
e
residenza
di
Napoleone
che,
nella
sua
breve
presenza
nell'isola,
sconvolse
la
vita
degli
abitanti
migliorando
i
servizi
sociali
e
la
viabilità,
favorendo
l'attività
estrattiva
dei
minerali
e
l'attività
agricola,
introducendo
colture
come
l'ulivo
e
la
patata.
Oggi
l'attività
principale
su
cui
si
basa
l'economia
elbana
è
rappresentata
dal
turismo.Lungo
il
periplo
dell'isola
si
incontrano
splendide
insenature,
incantevoli
calette
e
spiagge
rinomate:
Scaglieri
posta
in
una
rientranza
del
golfo
della
Biodola,
Fetovaia
famosa
per
la
sua
spiaggia
bianca
e
lucente
per
scaglie
di
granito,
Cavoli
dall'acqua
particolarmente
trasparente.
Di
grande
interesse
è
il
laghetto
di
Terranera,
un
piccolo
specchio
di
acqua
verde
che
contrasta
con
l'azzurro
del
mare
dal
quale
è
separato
da
pochi
metri
di
spiaggia
formata
di
ghiaia
rossiccia
mista
a
sabbia
scura
con
microcristalli
di
ematite
e
di
pirite.
"Un
grandioso
museo
mineralogico
all'aperto":
così
fu
giustamente
definita
l'Elba
dal
geologo
Bernardino
Lotti.
Sin
dalla
preistoria
l'Elba
era
conosciuta
per
le
miniere
di
ferro
e,
sempre
secondo
una
leggenda,
le
armi
usate
nell’assedio
di
Troia
sarebbero
state
forgiate
con
il
minerale
proveniente
dall'isola.
Agli
Etruschi
si
fa
risalire
la
nascita
dell'industria
metallurgica
e
lo
sfruttamento
delle
miniere
di
ferro.
Oggi
è
possibile
riconoscere
la
presenza
di
alcuni
minerali
nelle
zone
di
Rio
Marina,
di
Portoferraio,
di
San
Pietro
in
Campo
dove
il
minerale
pregiato
più
diffuso
è
la
tormalina,
a
Punta
Calamita
ricca
di
Ematite,
Hedenbergite,
magnetite
e
dove
è
ancora
possibile
trovare
l'ilvaite
(da
Ilva
nome
latino
dell'isola).Questo
minerale
si
presenta
in
cristalli
prismatici
allungati
a
fasce,
friabili
e
di
colore
nero
opaco.
Non
ha
alcun
utilizzo
industriale
ma
è
molto
ricercato
dai
collezionisti
perché
ormai
quasi
esaurito.
La
pirite
è
tra
i
minerali
più
diffusi
e
più
conosciuti
dell'isola
e
il
suo
uso
è
piuttosto
antico:
gli
Incas,
infatti,
lo
usavano
per
farne
specchi.
Il
termine
pirite
(dal
greco
pyr–fuoco)
fu
dato
dai
Greci
ad
alcuni
minerali
che
producevano
scintille
e
solo
nell’800
con
questo
nome
venne
indicato
l’attuale
minerale.
È
comunemente
detta
"l’oro
degli
stolti"
perché,
per
il
suo
colore
e
la
sua
lucentezza
metallica,
ha
nel
passato
tratto
in
inganno
molti
ricercatori
d'oro.Non
meno
importante
è
l’Ematite,
uno
dei
principali
minerali
di
ferro,
usato
da
sempre
per
estrarre
questo
metallo
così
importante
nella
storia
dell’umanità.
Il
filosofo
Teofrasto
lo
paragonava
al
sangue
solidificato:
il
suo
nome
in
greco
è
"haima"
che
significa
appunto
sangue.
Esternamente
ha
un
aspetto
metallico
scuro,
con
riflessi
sericei,
quasi
argentati,
ma
internamente
è
di
colore
rosso
cupo.
Si
presenta
in
cristalli
piuttosto
tozzi
ed
appiattiti
o
in
lamelle
sottili
(ferro
oligisto).
Ed
è
proprio
all'Elba
che
si
trovano
i
campioni
più
belli
in
assoluto
e
di
grande
valore,
perché
in
via
di
esaurimento.
Sull'isola,
quasi
ovunque,
è
possibile
ammirare
minerali
in
vetrina,
grezzi
o
lavorati,
ma
gli
esemplari
più
belli
e
più
rari
si
trovano
a
Rio
Marina
nel
Museo
Tonietti
e
a
Capoliveri
nel
piccolo
ma
accogliente
Museo
Alfeo
Ricci,
museo
nato
nel
1924
per
la
passione
per
le"
pietre"
di
un
ragazzo
che
si
è
dedicato
alla
raccolta
e
allo
studio
dei
minerali
fino
alla
sua
morte
avvenuta
nel
1962
a
solo
38
anni.
In
questo
piccolo
museo
si
possono
ammirare
piriti
su
ematite,
piriti
ottaedriche,
pirite
su
ematite
micacea,
bellissimi
cristalli
di
tormaline,
campioni
di
ilvaite
e
di
eritrite,
(minerale
secondario
di
cobalto)
che
si
presenta
in
aggregati
cristallini
di
colore
rosso
viola
spesso
in
forme
molto
eleganti
tanto
da
meritare
il
nome
di"
fiori
di
cobalto."
Fanno
bella
mostra
il
bismuto,
la
bismutinite,
varie
fluoriti,
la
rara
aragonite
azzurra,
crisocolle
mammellonari
su
limonite,
crisocolle
con
malachite,
plancheiti,
ematite
lamellare
iridescente,
cristalli
di
zolfo
con
aragonite,
quarzo
ematoide,
calcite
su
sali
di
rame,
azzurrite
e
tanti,
tanti
altri
ancora.
Bellezze
naturali,
reperti
antichi,
torri
pisane,
fortezze
medicee,
borghi
medioevali,
importanti
e
innumerevoli
tracce
napoleoniche
e…minerali
bellissimi.
Tutto
questo
è
l'Isola
d'Elba,
la
più
grande
delle
sette
sorelle,
isola
che
ciascuno
può
visitare
assecondando
i
propri
interessi
e
le
proprie
inclinazioni.