Pietre preziose: storia e curiosità
Colori,
luci
e
forme
hanno
inebriato
ogni
popolo
A cura della Dr.ssa Marisa Carrano
(tratto
da
Gnews
GIUGNO’02)
E'
piuttosto
difficile
dare
un
ordine
cronologico
di
riconoscimento
delle
pietre
preziose
e
dell'uso
che
di
esse
si
è
fatto
nella
storia
dell'umanità.
Le
gemme
hanno
infatti
una
lunga
storia
che
si
perde
nella
notte
dei
tempi.
L'uomo
del
Paleolitico
imparò
ben
presto
a
distinguere
le
proprietà
delle
diverse
pietre
e
preferì
naturalmente,
in
un
primo
momento,
quelle
che
con
la
loro
solidità
permettevano
di
fabbricare
strumenti
indispensabili
alla
sua
vita
quotidiana.
Successivamente,
fu
colpito
dalla
bellezza
di
altre
pietre
che,
come
i
cristalli
di
quarzo,
dovevano
ricordargli
lo
scintillio
delle
stelle.
La
lavorazione
delle
pietre
è
quindi
anteriore
alla
lunga
evoluzione
che
ha
portato,
dall'inizio
dei
tempi
ai
giorni
nostri,
alla
nozione
di
pietre
preziose,
alle
quali
l'uomo
antico
si
è
interessato
non
solo
a
scopo
ornamentale
ma,
soprattutto,
a
scopo
propiziatorio
e
protettivo.
In
Cina
la
giada
veniva
chiamata
semplicemente
yu
ossia
"cosa
sacra"
ed
era
considerata
un
simbolo
di
immortalità
che
si
usava
porre
sul
viso,
sulla
bocca
e
sul
petto
dei
defunti.
A
riguardo
è
famoso
il
ritrovamento
archeologico
presso
Manch'eng
di
due
uomini
sepolti
con
vesti
fatte
di
innumerevoli
lamelle
di
giada
cucite
insieme
con
fili
d'oro.
In
Egitto
era
invece
diffuso
l'uso
degli
amuleti
ottenuti
lavorando
agata,
corniola,
lapislazzuli
e
turchese.
Il
reperto
più
antico,
un
bracciale
in
oro
e
turchese
con
scarabeo
inciso,
risale
a
circa
8000
anni
fa
e
fu
ritrovato
appunto
in
Egitto
dove
questa
pietra
era
considerata
il
simbolo
dell'infinito
e
dell'aldilà.
Nell'antico
Messico
era
considerata
una
fra
le
più
importanti
pietre
preziose
ed
era
detta
XIHUILT
(il
dio
del
fuoco
era
chiamato
XIUHTECUTLI
che
significa
appunto
"Signore
delle
turchesi").
Per
il
suo
splendido
colore
era
apprezzata
anche
dagli
Aztechi
e
famoso
è
il
mosaico
in
turchese
riproducente
un
serpente.
Oggi,
il
diamante,
lo
smeraldo,
il
topazio,
il
rubino,
lo
zaffiro
sono
ritenute
le
"cinque
grandi"
e
considerate
più
antiche
della
vita
stessa.
Il
diamante
è
formato
da
carbonio
puro
cristallizzato
e
il
suo
nome
viene
dal
greco
"adamas",
l'indomabile.
Il
re
delle
pietre
preziose,
la
pietra
che
eclissa
tutte
le
altre
per
la
sua
lucentezza
e
per
i
suoi
eccezionali
riflessi,
l'indomabile,
venne
quasi
ignorato
dai
Greci
e
dai
Romani
che
lo
utilizzarono
solo
per
la
sua
durezza
al
fine
di
incidere
le
altre
pietre
preziose.
Fra
i
diamanti
più
famosi
non
si
può
non
ricordare
il
Cullinan
trovato
in
SudAfrica:
fu
tagliato
in
105
pietre
di
cui
una
di
530
carati,
detta
"La
stella
d'Africa",
orna
lo
scettro
d'Inghilterra.
Famosissimo
anche
il
Koh-i-nur
o
"Montagna
di
luce"
trovato
in
India.
Molto
più
apprezzato
dai
Romani
fu
lo
smeraldo,
il
cui
nome
deriva
dal
greco
"smeragdos"
che
significa
appunto
pietra
verde.
La
storia
dello
smeraldo
è
fra
le
più
antiche
e
interessanti:
secondo
la
tradizione
il
santo
Graal
è
una
coppa
ottenuta
dal
grande
smeraldo
che
faceva
parte
della
corona
di
Lucifero
e
caduta
sulla
Terra
durante
lo
scontro
fra
gli
angeli
del
male
e
gli
angeli
del
bene.
Con
la
scoperta
dell'America
i
conquistatori
spagnoli
si
impossessarono
di
un
vero
tesoro.
Scoprirono
infatti
che
gli
indigeni
adoravano
con
il
nome
di
dea
"Smeralda"
uno
smeraldo
dalle
dimensioni
di
un
uovo
di
struzzo
e
che
erano
soliti
portarle
in
omaggio
grandi
quantità
di
smeraldi
più
piccoli.
Anche
Goethe
fu
affascinato
dalla
bellezza
di
questa
gemma
che
"con
il
suo
colore
brillante
ricrea
la
vista
e
ha
su
questo
senso
perfino
una
certa
virtù
salutare".
Non
meno
pregiato
il
rosso
rubino
che
nel
XVI°
secolo
era
considerato
superiore
allo
smeraldo
e
allo
stesso
diamante.
Gli
antichi
lo
chiamavano
"carbonchio"
per
il
suo
colore
che
fa
pensare
ai
carboni
accesi.
Presenta
diverse
tonalità
di
rosso
e
la
più
pregiata
è
il
così
detto"sangue
di
piccione".
Il
topazio
è
una
gemma
che
si
presenta
sotto
diversi
colori:
gialla,
rosa,
rossastra
ma
è
particolarmente
ricercata
quando
assume
una
tinta
dorata
con
leggere
sfumature
rosa.
E'
oggi
una
pietra
preziosa
fra
le
più
rare
e
desiderate
ma
può
essere
facilmente
confuso
con
pietre
dello
stesso
colore
e,
in
particolare,
con
il
quarzo
citrino
con
il
quale
ha
in
comune
solamente
il
colore.
Lo
zaffiro,
non
ultimo
delle
cinque
pietre
regali,
si
presenta
sotto
una
vasta
gamma
di
colore
che
spazia
dal
blu
cielo
all'oltremare.
Le
pietre
più
belle
sono
di
colore
blu
profondo
e
provengono
dalla
Birmania.
Lo
zaffiro
in
ebraico
significa
"la
cosa
più
bella"
e
secondo
le
tradizioni
orientali
ispirerebbe
un
profondo
desiderio
di
preghiera;
infatti
nei
secoli
passati
questa
pietra,
per
il
suo
colore,
veniva
considerata
simbolo
di
Cristo.
Isaia
(54,12)
proclama
a
Gerusalemme:
"Ti
ricostruirò
sopra
fondamenta
di
zaffiro."
Anche
secondo
la
tradizione
buddista
questa
pietra
favorirebbe
la
pace
interiore.
Non
tutte
le
pietre
preziose
però
sono
ugualmente
amate;
alcune
sono
molto
popolari
e
ricercate
non
solo
per
la
loro
bellezza,
ma
anche
per
l'alone
di
mistero
che
spesso
le
avvolge.
Altre,
invece,
sono
poco
valorizzate
e
talvolta
ritenute
perfino
malefiche
come
lo
splendido
"Hope",
il
più
grande
diamante
azzurro
del
mondo.
Indipendentemente
dalla
bellezza,
dalla
rarità
o
dal
semplice
uso
che
si
fa
nella
vita
quotidiana
di
alcune
gemme
più
comuni,
l'attrazione
per
esse
è
un
retaggio
atavico
che
permane
nell'incoscio
dell'uomo
anche
nell'epoca
attuale.
L'uomo
di
oggi,
al
pari
di
quello
di
ieri,
ha
ancora
bisogno
di
creare
delle
barriere
psichiche
protettive
e
si
è
portati
così
a
credere
che
tutte
le
pietre
e,
in
particolare
quelle
preziose,
con
i
loro
colori,
la
loro
luce
e
la
loro
forma,
possano
aiutarci
a
trovare
quella
distensione
e
quella
armonia
di
cui
tanto
abbiamo
bisogno
nella
caotica
e
stressante
vita
di
ogni
giorno.